Tre volumi non vendibili separatamente
Disponibile anche in ebook
«– In Montenegro ammazzavamo la povera gente che stava con i partigiani… – aveva continuato Petro – …Qui ammazziamo la povera gente che sta con i fascisti!
– Adesso ammazzi dalla parte giusta! – aveva detto, cinicamente, Vissious, quasi scherzando.
– Non dire stronzate! – era sbottato Petro – Non mi andava di fare il macellaio con la divisa da Alpino e non mi va di fare il macellaio col fazzoletto rosso al collo!»
Quando si precipita giù da nord-est a oltre 100 km/h, cielo corrusco e freddo boia che ti penetra nelle ossa, con raffiche di pioggia e nevischio che se non stai attento ti sbattono a terra e rischi di finire in mare, allora è Bora scura. Vento senza pietà che assurge a simbolo dei venti di guerra che spazzano il confine orientale d’Italia. Dopo l’8 settembre 1943 il territorio è occupato dalle truppe tedesche. La zona di operazioni è percorsa da ss e divisioni asiatiche, da repubblichini della RSI, da partigiani garibaldini e da partigiani anticomunisti; da partigiani titini sloveni e croati, ma anche dai collaborazionisti Domobranzi, Ustascia e Cetnici.
Uomini e donne, con le loro esistenze, resistono aggrappandosi alla vita con le unghie e con i denti.
Petro, Alpino in Montenegro, attraversa Bosnia, Croazia e Istria per tornare a casa in Friuli.
I fratelli Radetic sono ideologicamente divisi: il Fascismo vuole l’assimilazione forzata della popolazione slava. Matej rivendica il suo essere croato; Aloisio sceglie di essere italiano.
A Trieste Mussolini promulga le leggi razziali e la Risiera di San Sabba diventa l’unico campo di sterminio nazista in Italia. Loris nel Fascismo inciampa che è ancora un bambino.
Figure femminili si stagliano come decisive protagoniste di un’epopea. Senza le donne non si potrebbe parlare di Resistenza.
Bora scura è guerra feroce e spietata. In guerra siamo tutti cattivi.
Bisogna solo scegliere da che parte stare.
Rassegna stampa
““Bora scura” spalanca agli occhi del lettore una tale vastità di argomenti, luoghi, situazioni, con le
parole e le ossessioni di personaggi per ideologia e cultura spesso agli antipodi…”
Lankenauta
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