A cura di Sara Conciatori
Il più famoso romanzo di Inez Haynes Gillmore è una fantasia swiftiana e femminista, in parte allegorica, in parte fiabesca, in parte realistica. Cinque uomini naufragano su un’isola sperduta nell’Oceano Pacifico e incontrano cinque giovani donne provviste di ali…
Quando Angel Island fu pubblicato, nel 1914, si era nel pieno della battaglia femminista per il diritto di voto, e sempre più donne cercavano di emanciparsi. La vita matrimoniale non era più per tutti e iniziavano a manifestarsi possibilità concrete di sopravvivenza senza l’aiuto di un marito. L’idea che la donna fosse un oggetto da passare da padre a fratello a marito stava piano piano lasciando spazio a una concezione più egualitaria. A più di un secolo dalla sua apparizione, questo “classico della letteratura femminista delle origini” rimane ancora un metro di paragone per uomini e donne. Senza mai insinuare la superiorità di un sesso rispetto all’altro, mostra quelli che sono stati gli errori nella storia, i bias cognitivi che sono stati consolidati anno dopo anno, in un sesso e nell’altro, e come combatterli.
