A cura di Paolo Maria Rocco
In tutti i racconti qui presentati si narrano storie di eventi misteriosi, strani, soprannaturali nelle versioni originali ritenute fino ad oggi “introvabili”, come, ad esempio, la prima redazione di “La fine di Barth” (1893) che, in realtà, porta il titolo originario “Finis” e, dato molto significativo, la firma “il viandante”: è l’unico racconto che Di Giacomo sigla (per i motivi spiegati nella postfazione) con uno degli pseudonimi che usava nel suo lavoro di cronista. La profonda conoscenza dei più attuali sviluppi della narrativa ottocentesca italiana, europea ed extraeuropea, gli permette di elaborare soluzioni originali a tendenze e temi riconducibili alla crisi della ragione positivista, alla crisi dei valori morali ed etici nel quadro della formazione di una borghesia spregiudicata, alla perdita d’identità dell’individuo, all’angoscia prodotta nell’Uomo dai mutamenti socio/culturali di fine ‘800.
Articolo sul “Corriere del mezzogiorno-Corriere della Sera”