Siamo torri d’avvistamento affettivo, giochiamo a scacchi o imprigioniamo noi stessi? La vista dall’alto, le grate, il fossato, il buio serale e le illusioni del mattino potenziano il distacco emotivo: ogni lotta comunicativa conserva vivo il senso di estraneità e irripetibilità del momento, eppure, oltre la logica, le mani di chi ha scambiato amore tornano a tratti a cercarsi, necessarie offerte votive di un credo privato che non sa dire a voce alta il rischio del futuro.