Ho perso mamma.
Ma non è del mio dolore che ti voglio parlare.
Voglio dirti dell’amarsi, del prendersi cura di sé stessi come corpi viventi.
Vorrei parlarti della sua inquietudine,
della forza, forse della rozzezza,
colle quali ha spalato i gradini della sua esistenza.
Della sua immarcescibile fede in Lui.
Del suo aggrapparsi al filo sottile,
ma indistruttibile,
della sopravvivenza alla quotidianità.
Del suo sentirsi gettata nel mondo.
E del suo attaccamento alle minuzie più insignificanti,
agli attimi più comuni dell’ora vissuta.
Si è amata.
Ha amato la vita.
La sua vita.
Le si è aggrappata fino all’ultimo istante.