Nella Sicilia del XVI secolo un giovane di nome Vincenzo Agnello pensa di poter combattere le iniquità del mondo ponendosi al di fuori degli schemi che il potere e l’ordine sociale impongono. Una figura fondamentale della storia del banditismo siciliano che Giovanni Monti fa assurgere a drammatico emblema di giustizia negata, di disperata ribellione e infine di morte per inganno. Il romanzo si snoda in una scrittura veloce e perentoria, teso a seguire un groviglio di vicende che atraversano la vita del protagonista dall’infanzia alla morte e che, nell’insieme, offrono il quadro di un’epoca in una Sicilia che, seppure viva e palpitante, sembra condannata a rimanere sembre uguale a se stessa.