“Se un uomo dispone soltanto di un martello, affronta tutti i problemi come se fossero chiodi.”
Questo aforisma di Mark Twain si presta a sintetizzare il contenuto di questo saggio. Il fallimento delle politiche del traffico e delle infrastrutture è davanti agli occhi di tutti, in Italia e praticamente in tutto il mondo. Eppure si continua imperterriti a utilizzare gli stessi metodi e le medesime professionalità senza nemmeno pensare a cambiare strada o impostazione dei problemi.
Questo saggio presenta, nella prima parte, un’analisi critica dei sistemi decisionali e di progettazione attinenti alle politiche del traffico urbano. Nella seconda elabora metodi e strumenti specifici per rivedere i preconcetti che inducono a realizzare “soluzioni” che creano più problemi di quanti ne risolvano. Si contesta la vecchia idea che associava i trasporti e le comunicazioni in un binomio indissolubile. Si mette, invece, al centro dei progetti l’analisi comportamentale della domanda di mobilità e si ridimensiona il ruolo delle strutture materiali. Si propone una serie di progetti per la limitazione del fabbisogno di mobilità basati su metodi corretti e democratici di programmazione sociale.
Rassegna stampa
“Un’interessante analisi degli errori compiuti finora anche dal lato comunicativo e delinea alcune soluzioni con «metodi corretti e democratici di programmazione sociale».”
Torino Sette – La Stampa