“La mattina precedente si era svegliata con la canna di una mitraglietta a pochi centimetri dalla faccia. Un grosso poliziotto imbracciava l’arma con disinvoltura e stava scuotendo il sacco a pelo di fianco a lei con la punta della scarpa.”
Francesca è un’adolescente in cerca di emozioni, frequenta cattive compagnie e quando a diciotto anni viene buttata fuori casa si trova a dovere affrontare un mondo non esattamente rose e fiori.
La sua storia nelle pagine del romanzo si alterna a quella, raccontata in prima persona, di una giovane donna che perde una gamba in un incidente ed è costretta a riorganizzare tutta la sua quotidianità.
Tra abbandoni e amicizia, violenza e amore, disperazione e speranza, le due donne (o forse una sola?) cercano di fare quella che è la cosa più difficile di tutte: vivere.
Due storie che si muovono in uno spazio temporale diverso (una nel passato, l’altra nel presente) ma che sono destinate a incrociarsi.
Un romanzo al femminile, raccontato con uno stile leggero, essenziale, talvolta cinico, talvolta ironico, ma mai indulgente al sentimentalismo e all’autocommiserazione.