_“Chi è questo Orson Welles?” domandò Pat a Louie, l’allibratore. “I giornali non fanno che parlarne, di questo Orson Welles.”
“Bah… è uno con la barba,” gli spiegò Louie._
Pat Hobby è uno sceneggiatore al soldo della florida industria cinematografica. Un po’ meno florida è la sua vita, che lo conduce di continuo agli Studios hollywoodiani in cerca di qualche straccio di lavoretto. La passione per la bottiglia e una perenne mancanza d’ispirazione non giovano certo alla sua causa, tanto che a quasi cinquant’anni Pat si ritrova in bolletta, con l’unica speranza di un cavallo vincente alle corse. Ai suoi tempi, quelli del cinema muto, il suo era un nome conosciuto e lui faceva la bella vita. Ora, sebbene sbatacchiata tra incarichi improbabili, grandi umiliazioni e piccole rivincite, la sua esistenza ai margini del mondo dorato delle star si mantiene appassionante come una commedia cinematografica.
Attraverso il personaggio di Pat Hobby, Fitzgerald ci racconta con ironia la sua esperienza come scrittore a Hollywood, con pochi successi e molte frustrazioni, al continuo inseguimento del proprio talento tra infiniti compromessi.
Completano l’edizione tre articoli dello scrittore americano: Come venderei il mio libro se fossi un libraio, I 10 migliori libri che ho letto e Le mie dieci commedie preferite e un’accurata introduzione sul rapporto tra Fitzgerald e il cinema.
A cura di Sergio Calderale
Traduzione di Pier Francesco Paolini
Introduzione di Mauricio Dupuis
Rassegna stampa
“Appare dunque inevitabile tracciare un parallelo tra il protagonista ed il suo autore che, icona del successo e della ricchezza per un’intera generazione di giovani durante la cosiddetta ‘età del jazz’, negli anni Quaranta non riesce a sfondare nel mondo del cinema come sceneggiatore ed è amareggiato anche per gli insuccessi in campo narrativo. “I racconti di Pat Hobby” diventano dunque una sorta di valvola di sfogo mentre si sta dedicando alla stesura del romanzo _The Last Tycoon _, che uscirà postumo ed incompiuto, andando dunque a completare l’amaro affresco di quel mondo che Fitzgerald tenta di comprendere. Lo stile adottato nei racconti, un tono narrativo semplice e diretto, è però assai diverso dai lunghi passaggi di descrizione evocativa tipica dei suoi romanzi ed offre un contributo unico al corpus della letteratura hollywoodiana nel ritrarre i rapporti tra la scrittura ed il mondo del cinema.
Nel volume edito dalla Robin edizioni nel gennaio di quest’anno, vengono offerti anche alcuni strumenti utili per meglio comprendere lo scrittore ed i suoi rapporti con il mondo del cinema: un apparato introduttivo curato da Mauricio Dupuis, che fornisce una panoramica sugli anni trascorsi dallo scrittore a Hollywood, ed un’appendice contenente tre articoli dello stesso Fitzgerald in cui egli rivela i propri gusti letterari.”
Silvia Guidali – Fusi Orari
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“Forse non tutti sanno che F. Scott Fitzgerald non si dedicò soltanto ai suoi romanzi e ai suoi racconti. Come tanti altri scrittori che avevano raggiunto una certa fama, anche lui negli anni Trenta sentì il richiamo di quella che era divenuta la Mecca del cinema, Hollywood, e decise di esplorare le strade che avrebbero dovuto condurlo a essere un ben pagato sceneggiatore. Le sue aspettative restarono però amaramente deluse, come ci racconta Mauricio Dupuis nell’introduzione a questa edizione che ripropone le disavventure proprio di uno sceneggiatore della Hollywood di quegli anni, Pat Hobby, nel quale è facile riconoscere lo stesso Fitzgerald. Beffardo e amaro, il protagonista del libro ci fa da guida nella miseria che si nasconde dietro un mondo sfavillante per essere parte del quale è necessario pagare un prezzo per molti troppo alto: il compromesso.”
“Booksblog”:http://www.booksblog.it/post/5822/pat-hobby-disavventure-di-uno-sceneggiatore-a-hollywood-di-francis-scott-fitzgerald
“… Il lettore, consapevole che è degli intelligenti saper ridere dei propri fallimenti, prova una divertita solidarietà con Pat Hobby; le situazioni meschine, l’ipocrisia del successo, la vacuità dei rapporti umani sembrano cronaca odierna e il tono dei racconti ha una immediatezza e una freschezza che tradisce la grandezza del narratore. […] I racconti sono mini sceneggiature costruite attraverso dialoghi, pose, personaggi spiegati dalle cose che fanno e dicono: un susseguirsi di ciak attraverso i quali rigustarsi uno di quei mitici film in bianco e nero, quelli che la Hollywood anni Quaranta ha fissato meravigliosamente nel nostro immaginario.”
Lorenza Trai – Giudizio Universale
“È al periodo più buio della sua vita che si deve la creazione del geniale personaggio di Pat Hobby, sorta di alter ego dello scrittore, attraverso il quale Fitzgerald racconta le sue disavvventure al soldo dell’industria cinematografica. Diciassette racconti pubblicati postumi sulla rivista ‘Esquire’ e solo successivamente raccolti in modo organico in un volume, con cui lo scrittore sembra voler lasciare una sorta di autobiografia, ironica e brillante…”
Michelangelo Pasini – Mangialibri
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