Un misterioso sabotatore affonda i battelli dei pescatori nel Finistère del Nord da circa quindici anni. Mary viene incaricata dell’inchiesta e va a Kerlaouen, da cui ormai tutti i pescatori, o quasi, sono andati via proprio per quel motivo. Il posto si trova a poca distanza da un suggestivo villaggio abbandonato di raccoglitori d’alghe, Meznam, dove vive il principale sospettato: Fanch Brendaouez, detto “la Volpe”, uomo burbero e anticonformista che si è attirato con i suoi atteggiamenti fin troppo franchi l’odio dei compaesani. È l’unico a pescare ancora, come fa anche un suo ex amico col quale è in rotta, oltre a raccogliere le alghe.
Nel paese la situazione è esplosiva: si fanno ronde, si parla di linciaggio. Mary s’imbatte in una vecchia conoscenza, l’odioso Charraz, un ex comandante di nuotatori da combattimento che tuttora formano un gruppo di agitatori aggressivo e sinistro, e che sono i più esaltati accusatori della “Volpe”. Affiancata da Fortin, di cui ha chiesto l’appoggio, Mary non tarda a mettere loro i bastoni fra le ruote, attirandosi l’ostilità di quasi tutti gli abitanti del luogo. Poco alla volta Fanch si rivela diverso dall’odioso individuo che tutti dipingono, ma quando viene distrutto un altro battello la temperatura fra gli abitanti di Kerlaouen cresce. Questa volta niente buchi negli scafi o ancore tranciate: si è passati all’esplosivo. Mary non è affatto convinta della colpevolezza del solitario e fiero Fanch, che in più di un’occasione è stato vittima piuttosto che carnefice, avendo a sua volta subito prepotenze e violenze: comincia così un braccio di ferro con Charraz, che sul posto è considerato un eroe, e che la odia.
Mary Lester non molla… e alla fine ancora una volta il suo intuito si rivelerà vincente.
Traduzione di Donatella Dini