“Per la prima volta, stava dall’altra parte del patibolo e infinite mani di assassini avevano preso il posto delle sue. Ma erano mani frenetiche e inesperte, compiaciute del dolore che arrecavano. Il boia le guardava uccidere, solo e distante nella propria innocenza.”
Il suo mestiere è uccidere, la sua vocazione è guarire, e dell’uno e dell’altra Laurent Deville fa un’arte, unico investito del potere di dare la morte e di quello di lenire il dolore. Tenuto lontano da tutti e disprezzato come intoccabile, Laurent è diviso tra l’accettazione della propria sorte e il desiderio di sfuggirle, in una lotta tormentosa che ha come sfondo la fisicità, l’emotività e le credenze del tardo Medioevo. In uno scenario vivido e mutevole si intrecciano le storie di musicanti e contadini, artigiani e signori, mendicanti e prostitute partecipi di una comunità eterogenea da cui Laurent è escluso. Strumento di una folla che esulta davanti allo spettacolo della morte e brama la vita con tremenda intensità, il boia è lo specchio delle pulsioni più orrende del cuore degli uomini. È colui che nessuno vuole accanto a sé, e di cui nessuno vuole fare a meno.
Interviste
Germana Fabiano intervistata su Radio Tre nella trasmissione Fahrenheit
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Rassegna stampa
“Germana Fabiano – autrice palermitana dalla prosa elegante e matura – scrive del Medioevo ma parla dell’oggi, delleterno conflitto tra essere e dover essere, di quella banalità del male sopravvissuta, ci piaccia o no, alla modernità.”
Camilla Gaiaschi – D di Repubblica
“Una nuova e sorprendente opera della palermitana Germana Fabiano che conferma una grande eleganza di scrittura oltre ad un’abilità nel trattare un tema così inconsueto, ponendosi dalla parte di chi prende su di se tutto l’odio della gente.”
Antonella Scandone – la Repubblica, Palermo
“Capita, e non di rado fortunatamente, di leggere pagine nelle quali ciascuna parola utilizzata sembra davvero quella giusta. Quella parola, e solo quella, poteva riuscire ad esprimere con esattezza un pensiero, un´emozione. Tra la moltitudine di libri che vengono pubblicati, di molti dei quali se ne farebbe francamente a meno, si nascondono delle gradevoli sorprese che, a volte, naufragano miseramente dopo il romanzo d´esordio, ma altre volte si concretizzano divenendo una realtà. È questo il caso di Germana Fabiano giunta al terzo libro con questo suo recentissimo In nome di Dio e per mano del diavolo.”
Antonella Scandone – La Repubblica Palermo
“La Fabiano è bravissima nel descrivere una folla di personaggi, i più diversi, e a descrivere il percorso psicologico del protagonista in un crescendo allucinante. Leggetela: ha già fatto molta strada.”
Giovanni Pacchiano – “Domenica”, Il Sole24Ore
“Ebbene sì, è possibile provare empatia anche per un boia, se la sua storia è raccontata come quella di Laurent Deville, “esecutore delle alte e basse opere” (pene di morte e torture, insomma) di un’immaginaria cittadina francese, Saint-Germain de la Somme, a fine ‘400.”
Luciano Minerva – elbaudipaul.it
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