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copertina

Ottavio il timido

Autore: Aldo Gianolio
Pubblicato nel 2016
Pagine 288
ISBN 9788867406807

 

Archivio

 

 

Il Libro

Disponibile anche in ebook

«Ce n’erano tante da perdere la testa, donne che avevano delle gambe molto più lunghe delle donne di una volta, delle gambe lunghissime, lunghe come binari di una ferrovia, gambe che salivano al cielo… e mi dovevo mettere a sedere per non cascare a terra come un sacco di patate.»

La sensibile timidezza di Ottavio cerca una via di riscatto ad una vita grigia condotta fra casa e azienda in deprimente solitudine. Gli piace scrivere, ma è mortificato dagli editori che gli bocciano tutto ciò che scrive. Gli piacciono le donne, ma è così impacciato che in loro presenza si paralizza. Suona la batteria in un gruppo rock, ma è un gruppo talmente scalcinato da non riuscire mai a trovare uno straccio di scrittura. È buono d’animo e “di sinistra”, ma viene continuamente deluso dalla quotidianità e dalla politica. Solo in pensione riesce a coronare uno dei sogni della sua vita: avere una casa di proprietà. Ma subirà una dolorosa ingiustizia. Il finale amaro e surreale non riscatta la vita di un uomo ordinariamente speciale.

Rassegna stampa

“Il jazz e il rock assumono quindi un ruolo importante in questo romanzo autobiografico di Aldo Gianolio, autore ben noto ai lettori di Musica Jazz, rappresentando un’occasione di fuga esotica e ribelle, un’estensione immaginifica, oltre che un pretesto per la riesumazione di dimenticati protagonisti della storia.”
Musica Jazz
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“Progenie dei gran lunatici padani, Ottavio è il dichiarato discendente – malgré lui postmoderno – di Tassoni e Giulio Cesare Croce e Zavattini e Malerba, ma con un surplus di coscienza lucida, di respiro filosofico e di indignazione etica.”
Milva Cappellini – Marginalia
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“Una segnalazione anomala: un romanzo. E le ragioni sono due: l’autore è un famoso critico di jazz e il jazz è uno dei temi della narrazione, anche se non il principale. Il libro s’intitola Ottavio il timido e, per molti aspetti, è la trasposizione autobiografica del suo autore, Aldo Gianolio.”
Things We Like
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“Il protagonista di Ottavio il timido, tragicomico romanzo di Aldo Gianolio, è uno stretto parente dei personaggi goffi, alienati e stralunati rappresentati in certi racconti e romanzi di Luigi Malerba, Gianni Celati, Ermanno Cavazzoni e Maurizio Salabelle: bizzarri antieroi che, per la loro diversità, estraneità e incapacità di adattarsi al mondo in cui vivono, sono inesorabilmente condannati alla sconfitta.”
Critica Letteraria
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“Diciamolo subito: Ottavio non ci fa compassione. Anzi, risulta antipatico. Dietro la timidezza si nasconde anche un falso modesto, e questo è ciò che accade anche nella realtà alla maggior parte delle persone.”
Renzo Brollo – Mangialibri
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“…una sorta di romanzo a racconti, sarcastico, nonostante affronti temi profondi e impegnativi, velato di una tristezza un po’ blues, capace di mettere sul piatto i paradossi e le ingiustizie della società contemporanea.”
Lorenzo Mazzoni – Il Fatto Quotidiano
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“Gianolio attraversa con disinvoltura musica e letteratura, sesso, politica e società, scandali sportivi e speculazione edilizia, rinnovando con sdegno ed estro il celebre motivo e titolo di Italo Calvino. Ottavio è vittima di un sistema che si dimostra più forte di ogni ideale di libertà, di convinzioni politiche, di fedi religiose. Affari e arroganza primeggiano su tutto, senza che al cittadino sia lasciato il minimo spazio anche fisico di difendere i propri diritti, maltrattato e irriso da kafkiane e colpevoli amministrazioni.”
Gino Ruozzi – Il Sole 24 ore
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“…una sorta di romanzo a racconti, sarcastico, nonostante affronti temi profondi e impegnativi, velato di una tristezza un po’ blues, capace di mettere sul piatto i paradossi e le ingiustizie della società contemporanea.”
Lorenzo Mazzoni – Il Fatto Quotidiano
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“Me la sono spassata un sacco a leggere “Ottavio il timido”, che ho cominciato due giorni fa e finito ieri, in aereo. E’ un romanzo veramente speciale. Divertente, profondo, coraggioso, buffo, originale…; e lo dico da lettore onnivoro. Poi anche il finale, secondo me, è geniale.”
Enrico Rava

“Questo di Aldo Gianolio è un libro delizioso. Scritto con cura, divertente anche se attravresato da una malinconia che, nel finale, si trasforma in amarezza…”
Daniela Amenta – l’Unità

“Il libro è un’intelligente antistoria con uno stile tutto padano-emiliano-romagnolo – memore più o meno consciamente della letteratura di Gianni Celati, Paolo Nori, Giuseppe Caliceti suoi conterranei – per via di quel gioco a ripetere frasi o periodi in un linguaggio volutamente popolare (tra il pop e il popolaresco) dove il provincialismo si coniuga all’avanguardia, il bello al brutto, un kitsch ostentato a una raffinatissima sperimentazione che, a sua volta, rimanda a istanze e a trame autoreferenziali…”
Guido Michelone – Jazz Convention
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“Ottavio il timido” rappresenta un po’ la punta di quella bellissima (e mai troppo frequentata) tradizione letteraria che è l’invettiva. Con qualcosa in più: perché Gianolio anziché organizzare il discorso secondi i crismi della polemica, disarticola la narrazione in una miscela di generi che vanno dalla favola sconveniente al saggio brevissimo, dal racconto onirico all’elenco fulminante, dalla novella filosofica alla prefazione entusiasta…”
Mauro Orletti – Mr Dedalus
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