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«Il lavoro del lutto, anche nei bambini,
è un possente travaglio silenzioso,
doloroso e in gran parte inconscio.
Affinché le amputazioni divengano cicatrici.
E il loro segno indelebile
sia parte del ciclo stesso della vita.»
Che idea hanno i bambini della morte? A quale età si realizza che l’evento è per sempre? Cosa succede quando muoiono il papà o la mamma, in un’età in cui si dipende totalmente dalle loro cure? Quali vie prende il dolore e quali le risorse per farvi fronte?
Questo libro, che condensa molti anni di esperienza clinica, si inoltra in un viaggio difficile, verso il cuore enigmatico non solo del lutto dei bambini, ma della stessa vita psichica infantile. Il suo scopo è sollecitare la disponibilità degli adulti a vedere, ascoltare, condividere la complessità del lavorare su ferite invisibili, così da favorire nei piccoli la maturazione non scontata di una “capacità di lutto”. Solo provando a essere compagni di solitudine si può contribuire all’ardua impresa di trasformare un dolore impensabile in possibilità di crescita.
Fondamentale in questo processo è la funzione della scuola, cui è dedicata l’appendice conclusiva.