«I giovani lottavano nelle strade per un futuro migliore, contro quello che avevano edificato i loro padri. Nelle piazze rivendicavano la fantasia al potere. I bambini non chiedevano nulla. Loro la fantasia al potere ce l’avevano già portata.»
“Non sapevamo fossimo il 68” è la storia di tre ragazzini ambientata in un borgo a pochi chilometri da Firenze dove i loro genitori, vecchi compagni di scuola, hanno preso in affitto un casale per passarci i fine settimana.
Lima, Laski e Bino sono tre puledri selvaggi che galoppano nella campagna toscana alla fine degli anni sessanta in un Far West delimitato dalle colline del Chianti. Loro non sanno cos’è il 68, ma il 68 sta passando e tocca, come per magia, tutto quello che trova sulla sua strada. E così i giochi si trasformano in barricate, le urla in proclami sgangherati e le fughe in inseguimenti a perdifiato. E poi l’incontro inaspettato con due ragazze, figlie di figli dei fiori, che provoca nelle loro vite un punto di non ritorno. Il 68 si muove leggero, è presente ovunque, e li rende protagonisti di avventure indimenticabili.