«Sì, perché sono stata una ribelle, in un’epoca in cui la donna doveva apparire come minimo sottomessa alla volontà maschile e soprattutto criticata dai clerici…»
La figura di Eleonora d’Aquitania si staglia nettamente nel panorama storico, politico, letterario del XII secolo. Nel mondo della letteratura Eleonora è “la regina dei trovatori”, la mecenate che, sulla scia di un percorso culturale avviato, seppur in tono minore, da suo nonno Guglielmo IX, ospitò alla sua corte poeti e musicisti; la poesia trobadorica modificò così la figura della donna, sino a quel tempo considerata in secondo piano rispetto a quella maschile, immagine femminile che segnò la letteratura del secolo seguente. Regina di Francia prima e di Inghilterra poi, visse 82 anni, un record per l’epoca, mettendo al mondo ben dieci figli tra i quali i più significativi furono Riccardo Cuor di Leone e Giovanni Senzaterra, entrambi re d’Inghilterra.
Incise così profondamente sulla storia e la cultura del suo tempo, che il XII secolo può ben essere ricordato come “il secolo di Eleonora”, oltre che come cesura tra Alto e Basso Medioevo.