«“Non sono qui, non sono altrove, forse non sono affatto, ma cerco di stare in equilibrio. Uno fa di tutto per vivere in bilico sul filo della vita”, si diceva, “e ogni tanto sì, è inevitabile che un piede in fallo ti faccia scivolare giù. E se ciò è dovuto a un errore tuo è un conto, e bene o male sai come ritirarti su, ma quando il piede in fallo lo metti perché ricevi uno spintone, allora no, allora è diverso, non è valido, e pian piano, spintone dopo spintone, comincia anche a passarti la voglia di risalirci, su quel filo”.»
Crescere non significa necessariamente diventare grandi. Crescere può anche voler dire guardare in alto, ma porsi, al tempo stesso, delle domande sul perché del tutto – pur buttandosi a capofitto nel gioco della vita. E il mettere in discussione tutte le certezze che via via accumuliamo, anche se il prezzo da pagare è alto, fa parte di questo gioco.
Ruggero Malatesta è un ricercatore di se stesso. Uomo di marketing con mille progetti in mente, si ritrova d’un tratto a fronteggiare l’utilità ultima di questi suoi progetti, come in un continuo, crescente dialogo filosofico con la propria anima che alla fine lo porterà a riflettere sui veri valori dell’esistenza, della società, delle relazioni interpersonali.
A far da contrappunto a queste considerazioni così profonde c’è Nina, un uragano di energia pura e pulita che affronta la vita sempre di corsa perché di tempo ce n’è poco. Nina entra in punta di piedi nella vita di Ruggero, per poi regalargli – e regalarsi – una relazione in cui c’è spazio un po’ per tutto: amore, sogni, illusioni e disillusioni.
Intorno alla storia tra Ruggero e Nina ruota tutta una serie di personaggi che entrano ed escono di scena, lasciando sempre dietro di sé una miriade di motivi per sorridere sulle piccolezze – quando non bassezze – della condizione umana. Dal dirigente che “Vieni, figliolo, ora ti spiego”, alla segretaria ninfomane, dall’ex professore universitario che Ruggero scopre essere gay, alla collega di Nina che si fuma hierba buena. Questa sfilata di personaggi ci guida attraverso un mondo strano e complesso ma di cui alla fine, comunque, val la pena di prendere parte. Forse.
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