“Se Catherine Sintès, vedova Camus, madre d’Albert, filosofo dell’insensatezza della vita, silenziosa cameriera analfabeta, all’improvviso, avesse saputo leggere e scrivere, se attraverso i libri, così come invece era stato concesso al figlio maschio, avesse provato il brivido salvifico che dà la cultura, l’ascesi che infonde la lettura, se fosse riuscita a diventare davvero consapevole e padrona della propria vita, avrebbe ri-utilizzato ciò che aveva appreso o avrebbe cercato in lei l’originaria tabula rasa e avrebbe creato una nuova, personalissima voce? Per raggiungere la rivoluzionaria visione del mondo che, forse, vedrebbe Catherine Sintès dobbiamo semplicemente avere il coraggio di radere al suolo tutto lo scibile, che è esclusivamente maschile, fino a ora accumulato, Lizzy mia. Insomma, dobbiamo spolverare. Prendi la scopa, io ti reggo la paletta. Getta le zavorre, spezza le catene. Senti l’arietta fresca che già ti corrobora? Respira, respira. Sarà solo un innocuo gesto dimostrativo. Quando chiuderai questo libro, tutto tornerà come prima. Dobbiamo costruire il nostro mondo accanto a quello esistente, mai contro di esso. Sarà un viaggio lungo e difficile. Sarebbe ora di cominciare.”
Pamphlet ‘colto e divertente’ scritto sotto forma di dialogo tra due cameriere immaginarie che giungono alla provocatoria conclusione che l’unico atto veramente rivoluzionario per poter raggiungere la chiara definizione di che cosa sia una Donna o l’Essere femminile sia quello di cancellare in un colpo tutto il sapere fino ad ora raggiunto. Munite solo di stracci e paletta, cercheranno di demolire l’intera conoscenza, che è esclusivamente maschile, spolverando tutto il sapere sedimentatosi sui libri della Biblioteca Universale, nei quali si trova scritto che per tutta la moltitudine di singole individualità maschili corrisponde sempre un solo e unico prototipo, l’Uomo con la U maiuscola: L’Essere Universale, Unico e Neutrale; mentre per definire l’altra metà del cielo vi si trovano solo lunghe e snervanti liste di singoli esemplari femminili: dalla borderline alla santa sacrificale, dalla eroina passionale alla nevrotica intellettuale. Quindi, l’Universalità non solo non esiste ma è profondamente androcentrica. Forti di questa certezza andranno alla ricerca della Stanza Originaria, la fonte della percezione del mondo al femminile, analizzando, come controprova, la vita e i testi di molte scrittrici, tra le quali alcune molto importanti ma poco conosciute in Italia: Elsa Triolet e Lidya Zinovieva-Annibal.