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“Con l’inizio della scuola, ognuno di noi ha cominciato a tracciare la sua strada, sono tutti percorsi spaiati.”
Paese e città sono due mondi diversi, due realtà parallele che non si incontrano ma si osservano l’un l’altra senza comprendersi. Marco sente profondamente questa dicotomia: ha lasciato il piccolo paese natio e vive da anni in città dove le colline a lui familiari disegnano soltanto uno sfondo lontano. Non si è mai integrato in paese e in città si è confermato il suo animo irrequieto. Ha ignorato i fantasmi del passato e i volti degli amici di gioventù finché il tempo ha cambiato ogni cosa, anche il paesaggio. Ma una visita nei luoghi a lui cari si rivela un viaggio vorticoso, inaspettato e a tratti dolente nei suoi ricordi più intimi: la madre Francesca, il padre Vittorio, la Cesarina, i signori Bellini, Valerio e una disgrazia che, nel bene e nel male, lo ha segnato per il resto della sua vita.
Rssegna stampa
“Seguendo il modello del romanzo di formazione Rigamonti dipinge con tratti limpidi e significativi l’infanzia di Marco, vissuta a Besana nei primi anni Cinquanta. SE è vero che per crescere un bambino è necessario un villaggio, Marco riceve un’educazione esemplare, l’intero borgo infatti ha in qualche modo lasciato il segno”.
Erika Grasso -“Il Besanese” – 31/07/20
“È fresco di stampa – Scarpe nuove spaiate -, romanzo d’esordio di Camillo Rigamonti che, con il disincanto di una scrittura che prova a “raccontare una storia attraverso gli occhi di un bambino senza cadere nella celebrazione del passato né fermandosi a semplici memorie” restituisce uno spaccato sulla Besana degli anni Cinquanta “.
Federica Signorini – Il cittadino di Monza e Brianza – 01/08/20