“L’anima dice il contrario, si nega ormai a ogni gioia, vola in alto ma più di tanto non può fare
perché il mio corpo è ancora incatenato al suolo.”
Nell’era del digitale, il fruscio del pennino sulla carta racconta storie profondamente umane, accomunate da sensibilità e speranza.
Un coro polifonico di fragilità, errori, disagi e gratitudine, solitudine e amore a cui dà voce uno stile asciutto e senza orpelli.
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