Per sette notti, nel labirinto di Varanasi vecchia, un tempio disabitato diventa lo spazio rituale di un’iniziazione misterica, le sue statue, guglie e bassorilievi, le soglie di una dimensione onirica e immaginifica a cui si accede con lo slancio dell’intuizione poetica, disintegrando le immagini, i volti scolpiti nella pietra, gli archetipi che separano il sognatore dalla potenza creativa del sonno profondo, luogo di rigenerazione e trascendenza.