“Anche se non era esecutrice materiale di quelle malefatte, era tollerante spettatrice del male. Era poi davvero grande la differenza?”
Moishele è giovane quando i tedeschi invadono la Polonia e gli ebrei del villaggio dove vive vengono deportati. Riesce a evitare il destino degli altri grazie all’aiuto di Steiner, un amico di famiglia che lo nasconde in soffitta. Però si trova costretto a condividere questo spazio buio e angusto con Annuska, polacca che non esita a esprimere il proprio antisemitismo. Questo è solo il primo dei personaggi femminili che con le loro parole e azioni segneranno Moishele in questi anni di violenza, fuga e riflessione.
Con uno stile unico l’autore riesce a restituire, in una moltitudine di punti di vista, fatti che ha vissuto in prima persona, personaggi che forse non ha incontrato, ma a cui è in qualche modo passato accanto.
Ma anche preziose riflessioni su un capitolo della Storia che non deve essere messo a tacere.