“Pensaci attentamente, nelle parole c’è più di quello che possiamo scambiarci incontrandoci. Alla scrittura manca il pudore che la nostra voce potrebbe avere; guardandoci negli occhi coglieremmo le sfumature del viso, quei segnali non verbali che mutano il sapore dei nostri pensieri, e perderemmo molta libertà. Invece così siamo noi stessi, puliti, senza il peso dei pregiudizi e liberi di affi dare alle parole l’anima.”
Un incontro casuale richiama alla memoria una relazione che avrebbe potuto diventare qualcosa di più. Un impulso scatta nel protagonista e lo induce a iniziare con Denise un dialogo epistolare che diventa riflessione profonda sulla vita, sul tempo e sulla speranza.
Che cosa ci rimane? è un romanzo di sentimenti intensi, di spessore umano e spirituale, di consapevolezza individuale e collettiva. Un romanzo che riflette sull’importanza della parola e della scrittura, sulla necessità di recuperare la loro capacità terapeutica e dialogica per la formazione dell’essere umano. Tra le pagine risuona una domanda: cosa siamo riusciti a far sedimentare in noi attraverso le relazioni con gli altri e la partecipazione alla loro vita?
Rassegna stampa
“È un libro cha apre la mente alla riflessione. E lo fa con un tocco leggero, quasi impalpabile.”
Corriere della Sera Torino – 17/05/2022
“In un tempo di narrazioni frugali, la scelta di raccontare mediante epistole è un espediente per riflettere sul potere evocativo della parola.”
Corriere del mezzogiorno – 22/05/2022
“La trama è animata da un costante dinamismo che tende a un’analisi introspettiva mai banale.”
La voce e il tempo – 20/05/2022
“Un romanzo di sentimenti intensi, di spessore umano e spirituale, di consapevolezza individuale e collettiva.”
Fax edizione di Polignano – 21/05/2022
“È un legame magico impregnato di succhi esistenziali che ha radici nel profondo, nell’humus dell’essere e riesce a intercettare i segni della trascendenza e a prefigurarli.”
Cesare Cavalleri – avvenire.it – 6/7/2002
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Pasquale Pellegrini, racconta il suo romanzo epistolare “Che cosa ci rimane”.
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“È un viaggio nella vita, alla «scoperta degli angoli meno noti e in ombra della propria natura umana e sentimentale».”
Giulio Meazzini, Città Nuova Firenze, Dicembre 2022
“Il destino, la fatalità, l’imprevisto: a nessuno nella vita può mancare una madeleine.”
Enrica Simonetti, Gazzetta del Mezzogiorno, 24/09/2022
“Attraverso quest’opera letteraria Pasquale Pellegrini ci ricorda la bellezza e la forza delle parole, la capacità di esprimere un pensiero affidandosi alle lettere, soprattutto in un’epoca come la nostra in cui il più delle volte anziché con le parole noi comunichiamo con le emoticon; un’epoca in cui sembra che abbiamo dimenticato tutta la nostra civiltà, come spiega l’autore ricordandoci la bellezza per esempio della poesia, della letteratura. Dunque, le lettere servono a recuperare il senso della parola perché è lì che noi “scopriamo le relazioni”.
Silvana Algeo, Radio Incontro, 22/08/2022
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