“Ciò che le pesava di più era il fatto che intraprendendo quella missione si era condannata a non sapere come continuasse
il suo giallo, nel caso le avesse spedito un nuovo episodio. E di conseguenza a non comprendere chi potesse essere il serial
killer, come se fosse proprio quell’identità a poterle rivelare qualcosa.”
Anna Tesei ha ormai riempito la sua vita di solo lavoro, concedendosi ogni tanto qualche corsa nei parchi dell’Appia Antica.
Quando all’improvviso viene raggiunta dalla notizia che Emma Lamon è evasa dal carcere senza lasciare tracce. Alla disgregazione della famiglia si aggiunge così l’umiliazione della carriera, in quel trofeo perduto che risuona come uno sfregio. Ma da lì a poco comincerà a ricevere strani plichi che la porteranno a viaggiare non più per province italiane ma per metropoli europee, divisa tra la ricerca di un assassino reale e l’intuizione di uno fittizio. Vagando per stadi nautici e acquari oceanici, per riserve faunistiche e archivi pregiati, per curiosi musei d’amore e di guerra le sfuggirà se le preme di più onorare un dovere o soddisfare una passione. Attanagliata dal perenne contrasto tra strategia e intreccio, realtà e finzione, vita e scrittura.