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Non trovo le parole per dirle cosa provo e mi viene solo una metafora: “Mi sento come mamma passerotta che vede quella che pensava fosse ancora un pulcino spiccare il primo volo e la mia paura è di perdere quel pulcino.”
Chiara ha gli occhi lucidi: “Il tuo pulcino torna sempre a casa, a proposito che ne diresti di rientrare? Tanto qui non penso succederà altro.”
Elsa, 35 anni, lavora a Milano in un Brico Center, ha una quotidianità ripetitiva ma è orgogliosa di quanto ha ottenuto.
Una mattina d’autunno, mentre esce a fumare, vede una ragazza che piange seduta su una valigia. È una ragazza di un paesino veneto che è stata affascinata da un uomo che l’ha portata a Milano ma poi l’ha sbattuta fuori di casa. Prova tenerezza e d’impeto le chiede “stai bene, hai bisogno di aiuto?” Ed è in questa banalità di domande, bagnate dalla pioggia e dalle lacrime, che gli occhi si incontrano e le loro vite si intrecciano.