grande fotografo americano, accompagna il lettore attraverso alcuni dei luoghi più suggestivi del primo Novecento: la Germania guglielmina, la Vienna mitteleuropea, gli Stati Uniti della frontiera e il Messico della rivoluzione zapatista.
La vicenda è narrata dall’anziano scrittore tedesco Heinrich Heckenbaum, il quale rievoca la grande avventura della sua giovinezza affrontando non solo l’instabilità dei ricordi, ma anche le difficoltà del narrare attraverso la memoria. Nel suo viaggio intercontinentale, affiancato da indiani in esilio e vecchi uomini di epoche superate, egli rievoca i suoi colloqui con personaggi storici realmente esistiti, tra i quali Italo Svevo, Pancho Villa, Peppino Garibaldi e Theodore Roosevelt. Nel protagonista è viva la «maledizione del ricordo»: l’ansia, presente in ogni pagina, di proteggere i «sommersi», coloro che sono scomparsi nel fluire della Storia, in una lotta spirituale fra la sacra esigenza di ricordare gli altri e la tendenza, insita nella scrittura, a celebrare se stessi. La storia si svolge nel periodo 1909-1910 (agli inizi della rivoluzione messicana) e coinvolge essenzialmente tre personaggi principali: il narratore, Heinrich Heckenbaum, galoppino della banca di Bochum, che abbandona la civiltà borghese occidentale per lanciarsi all’avventura nel Nuovo Mondo; il capo indiano Passo Leggero, che evade dalla prigionia di un circo bosniaco per ritornare in America e salvare il suo popolo; e infine Edward Curtis, presente in absentia per la maggior parte del romanzo, e che alla fine si rivela personaggio risolutore e «semidivino» nell’equilibrio della storia. Il romanzo si sviluppa su tre linee narrative. La prima è quella del 1909-10, rievocata dai ricordi parziali e spesso faziosi di Heckenbaum. La seconda è quella del 1952, cioè l’anno nel quale il narratore compie il lavoro di scrittura, sovrapponendo spesso ricordi posteriori o correzioni ad hoc. Infine, una terza linea è aperta dallo stratagemma dello scartafaccio. La mirabile storia di Edward Curtis, pioniere viene trovata in un cimitero hollywoodiano da un erudito che ne cura la prima edizione, puntellando il testo con note esplicative che forniscono una prospettiva ulteriore, distaccata e straniante.