Io sono ciò che rimane di uno sportivo,
sono quello che rimane di un laureato,
ma sono pur sempre io: gli sopravvivo.
Io sono ciò che io mi sono conquistato.
Sono l’anima, trovatasi dentro una vita
che non le appartiene completamente,
eppure giorno per giorno se l’è costruita
negando spazio al corpo, mai alla mente.
Sono il luogo sacro nel quale 21 grammi
sono il peso giusto, che fa la diff erenza.
Sono una porta davanti alla quale i primi
a bussare sono stati, in buona sostanza,
i più importanti ad entrare: quelli che ami
e che, di loro, ti hanno lasciato l’essenza.