Amara perduta adolescenza è un Bildungsroman: siamo nel lontano 1957, un gruppo di adolescenti trascorre la fine dell’estate a Lido di Venezia fra passeggiate in bicicletta, feste, giochi, picnic. Fra loro nascono rapporti stretti di amicizia e di amore, contraccambiato o ignorato. Nello splendido paesaggio del Lido, fra la contemplazione della bellezza del mare da una parte e della laguna dall’altra, sotto la superficie allegra e spensierata delle giornate passate insieme, si agitano però i turbamenti, i dolori, gli interrogativi, che quasi sempre accompagnano il passaggio dall’adolescenza ad una maggiore consapevolezza e padronanza di se stessi.
La narrazione è in terza persona, ma il punto di vista è sempre quello della protagonista, adolescente sensibile, complessa, problematica, che racconta le giornate passate insieme e le relazioni fra i componenti del gruppo attraverso la sua esperienza e la sua percezione degli altri.
La fine dell’estate porta alla separazione del gruppo fra quelli che sono abitanti del Lido e gli altri, che vi trascorrono solo le vacanze estive. Ma per la protagonista il processo di crescita spirituale e intellettuale continua fino a scontrarsi con una tragica realtà.