Lui si chiama Angelo Domenghini, come il calciatore dei mondiali del ’70, ma il suo interesse nei confronti del calcio più o meno finisce qui. Vive da solo, unica compagnia un topo ballerino e una stanza di libri. Lei si chiama Frida, ha qualche anno meno di lui e lavora in un negozio di ottica. Se ancora esiste la possibilità di incontrarsi, quell’uomo e quella donna non potranno che riconoscersi. Una storia d’amore che cresce ed è raccontata su più livelli, da più voci, e mentre procede continua a riflettere su sé stessa e su un modo di vivere senza alibi né vittimismi.