Appena due anni prima che Lewis Carroll scriva Alice nel Paese delle Meraviglie, in pieno periodo vittoriano si sta sviluppando l’interesse per i bambini e sta nascendo una vera e propria letteratura per l’infanzia, con le opere dei fratelli Grimm e di Andersen che avevano conquistato l’Inghilterra.
Bambini acquatici narra la storia del piccolo Tom, uno spazzacamino maltrattato e sfruttato dal suo padrone.
Quando viene condotto a pulire i camini di una grande residenza gentilizia, Tom si perde tra i numerosi comignoli e finisce nella stanza di Ellie, una bellissima bambina che dorme nel suo letto. Inseguito da padroni, serve, maggiordomi e cani che lo credono un ladro, fugge, si perde in un bosco e infine inciampa cadendo in un fiume. È allora che le fate lo trasformano in un bambino acquatico e lui si ritrova a vivere le più incredibili avventure.
All’inizio passa il tempo a fare dispetti a ogni tipo di creatura acquatica, ma poi, dopo l’incontro con la fata Ciò-che-fate-avrete, impara a rispettarle e inizia il suo viaggio alla ricerca degli altri bambini acquatici. E quando incontra la fata Fate-agli-altri-ciò-che-vorreste-fosse-fatto-a-voi, si imbatte in nutrie saccenti, granchi impauriti, trote smemorate e fanatiche libellule, e incontra la piccola Ellie, a sua volta divenuta una bambina acquatica. Lei gli farà da maestra e lo spingerà a intraprendere il grande viaggio che ogni bambino deve compiere per diventare adulto.
Le avventute di Tom sono accompagnate dalle preziose illustrazioni che Warwick Goble realizzò per l’edizione del 1909.