È il 1974. Gino, studente quasi diciassettenne di Matera, decide di tentare con Gianni l’avventura di un’estate da cameriere sulla costa romagnola. Lo spinge la voglia di novità e, soprattutto, la speranza (quasi impossibile) di incontrare per caso Suzi Quatro, di cui è “dannatamente e meravigliosamente innamorato”. I due amici trovano lavoro in un ristorante-pizzeria di Riccione, dove il loro mondo ristretto si allarga grazie a nuove esperienze di vita e alla conoscenza di personaggi improbabili, come Zenzero, un barista che elargisce insegnamenti sull’arte del cameriere che sembrano attinti dalla filosofia Zen, pur non avendo mai sentito parlare di Zen. Al termine dell’estate lavorativa, segnata da avvenimenti al limite del paradossale ma anche tragici, Gino ritorna nella sua città cambiato e soprattutto cresciuto. In un’estate ha capito che la vita va vissuta. E per farlo occorre riempirla di cose concrete e non di sogni imposti da un apparecchio televisivo.