Siamo in Eritrea e il protagonista, un emigrante italiano, sposa una donna indigena con la quale avrà due figli che non potrà riconoscere secondo una sentenza del 1937 che ne vieta la legittimazione poiché meticci.
Nonostante il discrimine, uno dei figli, educato secondo i dettami della dottrina nazionalista, durante la guerra in Africa orientale contro l’Inghilterra sarà insignito della medaglia al valore militare.
Le città di Asmara e Addis Abeba fanno da cornice al romanzo che, tratto da una storia vera, offre spunti e riflessioni sull’annosa questione delle leggi sulla tutela della razza in Africa, del colonialismo, dell’emigrazione, della guerra e della discriminazione.