“«Elizabeth, qualcuno ci ha chiusi dentro!» urlai verso l’americana. Elizabeth corse verso l’uscita e tentò di aprire il cancello. Ogni suo tentativo fu vano. «Maledizione, ci hanno intrappolati come topi!»”
L’anno è il 1935. Siamo alla vigilia dell’imminente campagna di Etiopia. Sta per nascere l’impero italiano d’oltremare. Un aereo di stato, dopo aver fatto scalo al Cairo, precipita nel deserto africano senza lasciare superstiti. La stampa internazionale affaccia l’ipotesi di un sabotaggio da parte di potenze straniere.
Vescovi, un giornalista italiano che conosce bene la realtà africana dell’Egitto e dell’Etiopia, riceve l’incarico di indagare, con le cautele del caso, sul disastro aereo nel quale è morto il famoso esploratore italiano, barone Raimondo Franchetti, la cui borsa è misteriosamente sparita.
Fra le reticenze dei funzionari dell’ambasciata d’Italia che controllano a vista il giornalista e le ambiguità di una coppia di presunti turisti austriaci, si snoda una successione di inseguimenti, aggressioni, tentativi di omicidio, omicidi veri e propri, amicizie ed alleanze che ci fanno conoscere i luoghi, anche i meno noti, di una capitale diventata baricentro di un intrigo internazionale destinato ad alimentare i venti della ormai imminente guerra coloniale.
Vescovi è un giornalista che ama la verità, non è affatto cauto nel corso delle indagini che conduce anche con l’aiuto di Elizabeth, archeologa americana, con la quale intreccia una appassionata storia d’amore.
Su intrighi internazionali, amicizie con nobili egiziani, ambigui avventurieri e sorprendenti avventure svettano i minareti del Cairo, testimoni millenari e silenziosi delle segrete trame della politica.
La capitale egiziana, in passato così come oggi, è al centro di vicende oscure e colme di misteri che ne rimarcano il clima impenetrabile e cosmopolita.