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«Tutto scivola come cenere dalle mani. Cenere finissima, impalpabile. Polvere che abbandona l’incavo delle dita nelle infinite fessure della vita. Un susseguirsi di avvenimenti che lascia le mani vuote, sporche, irriconoscibili. Una patina grigia a ricoprire le sconfitte.»
Karim è un giovane pugile improvvisato del Suk di Marrakech; combatte a beneficio di scommettitori e turisti, a inizio anni ’80. Mima il suo idolo, Monzòn, mentre scaglia il suo gancio sinistro micidiale; il suo sogno è diventare un pugile professionista per esibirsi davanti a un vero pubblico internazionale. Nel frattempo, è bloccato dietro la bancarella di suo padre, dalla quale aiuta a vendere frutta e verdura.
Luigi Meregni è il figlio di un noto chirurgo di estrazione borghese. Il suo peggior incubo è quello di seguire le orme del padre, ma sembra proprio che la vita lo spinga in quella direzione. Sua madre annega la delusione di un marito assente e traditore nell’alcol; sua sorella cerca disperatamente attenzioni che non riceverà. Il rancore di Luigi cresce giorno dopo giorno fino a quando non trova il modo di sfogarsi in un gruppo radicale che non sembra avere mezze vie.
Salvatore è un ragazzino di Ispica, un paese siciliano nella marina di Ragusa. È il maggiore di tre fratelli e vorrebbe continuare a coltivare i terreni che il padre lavora da sempre. Adora stare al fianco di suo padre che guida il trattore con le mani nodose e lasciarsi cullare dalle radici di un grande ulivo centenario. In seguito alla decisione di vendere la proprietà di famiglia, tuttavia, Salvatore è costretto a emigrare al nord dove intraprende una vita del tutto inaspettata.
I destini di tre giovani uomini si incroceranno a Como, in cui i sogni di ognuno verranno lentamente spazzati via dal vento della vita.