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Un paese che aveva dimenticato grazia e bellezza per mettersi in fila davanti al potere, un paese di cattivi schierati contro i finti buoni, di treni miracolosamente immobili e di rabbie sempre sul punto di sfogarsi, un paese che aveva smarrito il buon senso degli altri e la propria lingua, un paese angusto.
Un paese dove per strada potevi incontrare il gatto, la volpe, i gattopardi e tanti lupi. Un paese da favola, per 49 volte!
Rassegna stampa
“L’autore sembra sorridere, ma sorridendo si arrabbia, affonda stilettate contro ipocrisia e calcolo dei subalterni, quanto verso il cinismo di chi conta, e i loro camuffamenti.”
La Recherche
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