“Abbi premura sol per ciò che conta;
l’arte perfetta è del commediante,
questa sola, non altre prospettive!”
Non ci son dubbi; in persona Dante
mi sta dietro e poi avante e dunque vive.”
Echeggiando i celebri versi della Divina Commedia, l’autore, durante la pandemia, parte per un viaggio letterario lungo la penisola italiana, che lo conduce alla scoperta dei borghi e dei personaggi che hanno fatto la storia del nostro Paese. Un itinerario a tre tappe, come le tre cantiche dantesche, che inizia nel Mezzogiorno, per poi salire al Centro e infine al Settentrione.
Le guide e gli accompagnatori sono molteplici: una settantina i fastidiosissimi politici, 270 tra VIP e personaggi storici, una cinquantina di santi, famosi sportivi e affermati scrittori, 160 il numero della gente comune e 55 animali. Dietro al dramma della pandemia e della mala politica, si cela la vera intenzione dell’autore, cioè quella di cantare il Bel Paese, soprattutto a beneficio di coloro che non sono italiani, in maniera lirica e con stile dantesco.