L’amicizia nata tra un’anziana poetessa e una giovane universitaria
«Se devo dare un colore alla mia infanzia mi viene in mente il bianco. Penso alle nuvole soffici, di un bianco accogliente nel cielo di un azzurro perfetto, e alle loro strane forme in cui mi divertivo a trovare volti e fisionomie noti oppure a crearne di azzardati e improbabili. Penso alla magia della neve, che ammantava tutto, confondendo identità e confini, per abbracciare ogni cosa con la sua purezza e il mistero delle forme nascoste. Penso al mio vestitino estivo di lino non battuto bianco… Il bianco della mia infanzia finì quando morì mia sorella e tutto si vestì di nero.»
Nelle relazioni la magia dell’intesa non ha età, come i colori e le stagioni.
Come i colori e le stagioni, infatti, narra l’amicizia nata tra una anziana poetessa, Graziella, e una giovane universitaria, Giorgia, e scopre l’incanto della rivelazione di se stessi, della propria storia e del proprio mondo interiore, e il prodigio dell’accoglienza di ciò che è altro da noi, e proprio per questo prezioso e sapiente nel completarci.
La vicenda è ambientata nella realtà attuale, ma propone, attraverso i ricordi di Graziella e di un coro di personaggi, frammenti di vita dagli anni ’30 a oggi, attribuendo a ogni decennio un colore. Gli universi accennati, sussurrati e vissuti dai protagonisti, che come ogni uomo soffrono, lottano, cercano, cercano e qualche volta trovano Dio, offrono, oltre al dono della memoria, una possibile strada di vita, raccontando il mondo dentro e fuori di noi.