Ci sono tanti modi per raccontare. Si può mentire, dire la verità, inventare o fare ironia. Potrebbero essere tutti legittimi se non fosse che producono esiti differenti. Perché la menzogna inganna, la verità riproduce, l’invenzione rappresenta e l’ironia disvela. E in tema di narrazioni forse è più importante creare un mondo e porvi una distanza che non mistificarlo o farne una copia.
Non solo, per riflettere sulle narrazioni forse è meglio farlo narrando piuttosto che spiegando. Così qui si parla di come si narra attraverso dialoghi, monologhi, apologhi, parodie, estratti, duetti. Si usa l’ironia per demistificare la menzogna e si usa l’invenzione per scongiurare la verità. Perché chi racconta possa rappresentare un mondo né falso, né vero e chi legge lo possa immaginare.
Dalle teorie del complotto, ai negazionismi, alla propaganda bellica, passando per le storie vere, le autobiografie, i drammi familiari, per arrivare al trauma da naufragio e all’evasione da sommossa, finendo nei conturbanti viluppi dell’eros. Tutti destini da raccontare nel miglior modo possibile.