Il CVD è un linguaggio inventato dall’autore: i versi delle poesie contengono parole che hanno come iniziali sempre le stesse tre lettere. All’interno di questa gabbia alfabetica si manifesta la possibilità di mettere in poesia ciò che si desidera. I vari temi toccati sono collegati da un unico intento di fondo: dalla rigidità delle regole può nascere l’autentica libertà espressiva.