L’educazione sentimentale di una ragazzina, crudele e disincantata quanto basta, dolorosa com’è inevitabile, in quel mondo del Nord-Est italiano situato tra Udine e Trieste alla fine degli anni ’50. La semplicità del linguaggio non ne esclude la duttilità, che produce, di volta in volta, toni dolenti o sognanti o nostalgicamente ironici.