Che succede se trentotto lussuosi materassi di una importante fabbrica di simili accessori sono difettosi?
In La differenza dei dintorni (primo dei due romanzi di questo volume) Parmeggiani narra dunque quel che accade alla Olympic Mattress di una citta del Nord Italia.
Da simile e inattesa premessa prende il via il racconto degli accadimenti, comici, ridicoli o seriamente intesi, che si susseguono dentro e fuori la fabbrica stessa, così come nella vita del protagonista principale, “braccio destro e sinistro” del suo direttore e dell’ombroso titolare di tale ambiente di lavoro. Ambiente del quale l’autore registra l’umore della condizione esistenziale sua e dei vari dipendenti e che avrà il suo sorprendente esito finale sottilmente premonitore di una probabile società futura.
In Le distrazioni, romanzo spesso mantenuto nella narrazione sul piano dell’ambiguità delle percezioni, ovvero sul sottile strato che separa la realtà dalla immaginazione del personaggio principale, è narrata la storia di un celibe quarantenne milanese che lavora in una nota casa di spedizioni. Il quale avendo avuto in dono, per testamento, dal suo capufficio suicida, un appartamento in una zona di Milano, si vede contendere quel dono dalla figlia, non riconosciuta dal suo ombroso padre e della quale nessun altro dell’ufficio sapeva della sua l’esistenza. Nello sviluppo di tale contesa e nelle vicende del suo luogo di lavoro, l’ancor giovane uomo viene coinvolto in un concatenamento di fatti poco chiari, di strani movimenti finanziari e immaginazioni personali che hanno del paradossale, lasciando il segno nella sua sensibilità afflitta da altre emozioni, da altri desideri e avvenimenti dentro e fuori la sua e l’altrui esistenza, ritraendo nel contempo una umanità spaesata da molti degli aspetti tipici della noia, dell’ossessività, dell’affarismo.
Spaesamenti, malinconie e nevrosi della “nuova” modernità in cui la storia è ambientata, ossia fra la fine del secolo passato e i primi anni del Duemila.