Un medico è perseguitato da un profondo senso di colpa. La sparizione volontaria di sua figlia lo getta nella disperazione: il segreto che si porta dietro da tempo potrebbe essere il motivo dell’allontanamento della ragazza. Ma come è possibile che lei sia a conoscenza del suo tormento? E come mai non ne ha mai parlato con lui?
Testimone di questa forte tensione famigliare una portinaia, figlia di una spia nazista e per questo particolarmente sensibile all’umano soffrire. Nel triangolo tracciato dai tre protagonisti – attorno al quale gravitano tutti gli altri personaggi – si snoda una vicenda fatta di reticenze e silenzi.
Il romanzo, nel dipanarsi della ricerca ora goffa ora ansiosa del padre sulle tracce labili della figlia scomparsa, esplora volutamente quelle zone grigie dell’anima e della società, gli umiliati e offesi, per le quali il nostro tempo ha sempre meno attenzioni.
Un libro molto crepuscolare e di atmosfere, con una prosa nitida e precisa come una tavola fiamminga. (Hans Tuzzi)
