“La verità è che ho vissuto la mia vita come un’occasione mancata, sempre al margine delle cose. […] Ero come un tuffatore su un trampolino troppo alto. Sapevo che non mi sarei mai buttato, che non ne avrei mai trovato il coraggio.”
Laura, giovane infermiera, sta vivendo un momento molto drammatico della sua vita privata quando, nel piccolo ospedale della capitale in cui lavora, è testimone di un’esperienza disturbante e ammaliante allo stesso tempo: un uomo si presenta al capezzale di una paziente in coma e sussurra al suo orecchio frasi criptiche e poetiche insieme. Alla ricerca delle proprie radici familiari e, contemporaneamente, dell’identità dell’uomo misterioso, grazie all’aiuto dello psichiatra Aldo Moldai, Laura scoprirà i manicomi prima della rivoluzione basagliana. Un microcosmo popolato da pazienti, suore, dottori e infermieri, le loro finte simpatie, le invidie sotterranee e le alleanze strategiche. Un viaggio nel passato, in un mondo di follia e profonda umanità, che porterà Laura a trovare le risposte alle sue domande, ma anche a una nuova consapevolezza di se stessa. Un romanzo sull’esclusione, sulla disumanizzazione della nostra società e sulle connessioni più profonde tra gli esseri umani.