A Roma, nel novembre del 1992, un delitto e un suicidio. Alla ricerca della verità sul delitto, di cui è vittima l’economista Nicola Cusano, scoprendo e via via dipanando il groviglio di un sudicio intrigo, il commissario Marè compie un viaggio nella realtà di un tempo drammatico della storia recente, trovandosi a fare i conti con alcuni terribili misteri italiani, ma anche con se stesso. E col suo tormentato rapporto con lo Stato e con la storia da cui si sente abbandonato e tradito. Narrato in forma insieme arguta e toccante, colta e popolare, che gira intorno al linguaggio in una specie di giostra fatta di specchi, È novembre, commissario Marè è dunque un giallo ma è anche una riflessione sopra la storia italiana dei nostri anni, e sopra la crisi di generazioni, di idee e di valori che l’ha attraversata.
Random page: 30
“Chiuso nel suo ufficio, rannicchiato nella sua poltrona, cercava di dare un senso a quel maledettissimo imbroglio.
Nelle altre stanze s’era già sparsa la notizia, correvano segni: il capo lavora.
Facevano attenzione a non disturbarlo, attutivano ogni rumore, rallentavano ogni gesto, parlavano sottovoce, dimenticando che la massiccia porta del commissario era isolata, impermeabile a ogni suono. E soprattutto che in quei momenti era lui a isolarsi e a estraniarsi da tutto.
Perché il professore s’è sparato…? E perché ha sparato anche l’altro…? Che esistesse qualcuno con una spinta cosí forte, d’odio di rancore o d’altro, da portarlo al delitto, gli era difficile pensarlo, a lui che lo conosceva, che gli voleva bene, che aveva avuto tanta ammirazione per la rettitudine e l’umanità dell’amico. Ma era costretto ad ammetterlo, e sapeva per esperienza che non esiste persona che non abbia nemici. E il professore d’altronde…
Ma poi tutto il resto… che senso ha? Un assassino entra in casa…, armato, va bene…, dunque con l’intenzione di uccidere, va bene…, arriva davanti all’uomo che aveva deciso di ammazzare, lo trova nell’atto di piantarsi un colpo di pistola nella testa, e non si ferma…? non ha un sussulto…? Anzi, invece di arrestarsi di fronte a quella nuova situazione… che nuova doveva per forza risultargli…, davanti all’imprevisto…, spara anche lui prima che può…? Alza quel cannone, mira, e senza un tremito, senza un’incertezza… dritto dentro al cuore!… Ma che logica c’è?
Si arrovellava, Marè. E quanto più s’incaponiva, tanto meno gli si chiarivano le idee; quanto più credeva di capire l’andamento concreto degli eventi, tanto più la verità intorbidava in quella nebbia giallastra che dalla città sembrava avergli imbabagiato la testa.”
Disponibile anche in ebook