Asia Minore, confini dell’Impero Romano, 325 d.C.
Omicidi eccellenti dalla crudeltà delirante e inspiegabile ossessionano la prefettura di Nicomedia. Le autorità locali, invischiate in preoccupazioni politiche e spionaggi burocratici, non trovano soluzioni. Dell’inchiesta viene allora incaricato Celso Valerio Afro, ex ufficiale romano oscuro e inquietante, un tempo brillante militare, ora uomo solitario, forse malato. Sullo sfondo, la situazione politica dell’Impero all’alba del congresso di Nicea e di quei mutamenti che cambieranno per sempre la storia.
Rassegna stampa
“Un romanzo storico tutt’altro che banale e segnato da una scansione narrativa personalissima, che privilegia un incedere liquido, tutto concentrato sull’introspezione, dimentico di canoni, luoghi comuni e obblighi commerciali.”
Mangialibri
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“…lo stile visivo, addirittura cinematografico (certe scene ricordano Blade Runner e perfino i western di Sergio Leone), in realtà non toglie nulla alla verità storica dei personaggi. Costantino imperatore e sua madre Elena, il vescovo Atanasio e Eusebio l’eretico, sono così verosimili da soddisfare il più occhiuto dei professori.”
Laura Verlicchi, Il Giornale
“Quella di Nardi è una ricostruzione non banale e personalissima, in cui si mescolano cambiamenti epocali e sotterfugi, intrighi e passioni, grandi eventi e vizi privati, tutti messi a nudo grazie ad «una scansione narrativa che vuole privilegiare l’introspezione».”
Stefano Bucci, Il Corriere della Sera