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Quando la lingua dell’amore, per quanto ricca, incespica nell’ineffabile, la mano le viene in soccorso: una carezza sapiente nel suo scorrere, nelle sue modulazioni, sogna un’eloquenza, un potere di suggestione che le parole non sempre possiedono. E il suo messaggio è immediato, universale.
Quando la mano amorosa si fa paziente e sagace, sull’esempio di quella dello scultore, del vasaio, essa ravviva, disegna i contorni, rafforza una figura e le rende il suo lustro. Ingegnosa e per giunta persuasiva, essa solletica risposte, ingaggia assalti, fino a far entrare in gioco i meccanismi segreti che danno accesso dal di dentro alla meraviglia.
Se è vero che il corpo amato è un’intera contrada, non è forse il mezzo più delicato per guadagnare… il retroterra?
In un’epoca in cui la tecnologia ci regala ogni giorno un senso illusorio di vicinanza, un poemetto poetico e sensuale su un senso dimenticato.