Endimione è assopito nell’ultima fase del trattamento che conduce alla vita perenne, vegliato da Peona, la sorella che ne ripercorre il destino tormentato. Intanto, una figura di uomo si ridesta nel teatro dei Geni di Ieri e di Domani e il re di Coscienza, dai cui furori germogliano aforismi e valori ispiratori, si avvicina all’agognato trapasso. Con una prosa intrisa di lirismo fantastico, questa allegoria sul rapporto tra libertà e tempo attraversa distopia, pantomima e allucinazione, consegnando al lettore la storia di un giovane sospeso tra fervido sonno e astratta veglia, nell’estremo tentativo di preservare la purezza di una vergogna segreta.