C’è stato un decennio, quasi a cavallo tra due secoli e due millenni, che resta scolpito nella memoria di chi lo ha cavalcato, barcamenandosi tra le note di Roger Waters e le canzoni del Guccio.
Tre Papi, il sangue nelle strade, pochi soldi in tasca, la voglia di cambiare il mondo e stanze di vita che ormai sono soltanto un ricordo quasi irreale.
Una passeggiata dentro e fuori dal tempo, sprazzi di passato che si alternano al presente tra il serio ed il faceto, sullo sfondo color seppia di una Salerno in equilibrio precario tra il fermento della contestazione giovanile e la pigrizia di una tranquilla città di provincia.