Tra il 1920 e il 1931, mentre si trovava in carcere, Gramsci tradusse ventiquattro favole dei fratelli Grimm con l’intenzione di mandarle ai suoi nipoti, ma il regolamento carcerario glielo proibì. Le “novelline”, come lui le chiamava, furono raccolte in un volume e presentate al pubblico soltanto nel 1980. Riproposte per la prima volta in questa edizione, arricchita da dodici illustrazioni originali, costituiscono un libro prezioso per i bambini e per gli adulti che vogliano ritrovare nell’apparente semplicità di queste storie la strada per districarsi in questo mondo, oggi più che mai “grande e terribile”, come proprio Gramsci ebbe a definirlo.
Rassegna stampa
“Parlare di Gramsci per un libro per ragazzi , pare inopportuno; eppure la figura di questo intellettuale comunista, sempre teso all’organicità e all’integrazione col sociale, ha piena cittadinanza anche in questo campo. Favole di liberà è la traduzione e il riadattamento di ventiquattro favole dei fratelli Grimm che Gramsci, per perfezionare il suo tedesco, tradusse in carcere tra il 1920 e il 1931 come regalo per i propri nipoti. Non gli fu permesso di spedirle a casa e soltanto nel 1980 vennero pubblicate grazie all’editore Vallecchi; da tempo introvabili, ora Robin le ripropone al pubblico. Si va da Cappuccetto rosso ai Quattro musicanti di Brema, sino alle meno note: novelline – come le definiva lo stesso Gramsci – che possono servire ai bambini per districarsi in questo mondo in una delicatissima traduzione.”
Alice Nobis – Che Libri