“Amica, cara e spaventosa anima
di te ho un’immagine netta e sbiadita
dei tuoi ardori conosco ogni centimetro,
con le tue passioni illumino la mia via.”
È l’anima a parlare, la psiche. Così come ritenevano gli antichi essa è “respiro”, “vento”, la sua consistenza è sottile, proprio come l’aria. L’essenza più intima e profonda si denuda e dà voce ai suoi più reconditi anfratti, in una dimensione trasparente e allo stesso tempo opaca, quieta e contemporaneamente vertiginosa. Lì dove gli opposti si conciliano, dove il buio e la luce, mescolandosi, creano un’unica sostanza, che dà vita a una perfetta armonia.
Sono versi che fotografano bellezza, le cui parole, incise sulla pelle, fermano il tempo, sprigionano percezioni sottili, emozioni inarrestabili, che fuoriescono liberamente, con una forza violenta e devastante, dalla quale non è possibile sfuggire. Essi danno prova di possedere un potere catartico grandioso, capace di convertire ogni stato emotivo in immagine ed espressione artistica. La poesia purifica, trasforma in arte qualsiasi condizione dell’animo e rende eterno tutto ciò che sfiora.