Gianna è una ragazza spensierata, frivola forse. Frequenta il liceo e, noncurante del sincero amore di Fernando, passa il suo tempo libero con il figlio di un gerarca fascista. Ma quando suo padre, spirito libero e democratico, viene quasi ucciso dalle SS, lei è presente. Assiste così per la prima volta alla ferocia del regime autoritario di cui fino allora non si era data pensiero. Tutto cambia e si trasforma in lei, è la perdita della sua grande colpa, l’indifferenza. Gianna e “Nando” si ritrovano partigiani sulle colline insanguinate della Liguria. Inizia il loro amore che vivrà al di sopra del pericolo, dei rischi, della paura.
A cura di Francesca Santarelli
Rassegna stampa
“Un’epoca della nostra storia, la più drammatica del recente passato del nostro Paese (e che molti tentano di cancellare dalla memoria personale e collettiva) torna nel nuovo libro Gli abeti rossi di Emilia Bernardini. Il romanzo narra, con la puntualità della storia e la fertile creatività della scrittrice, la vicenda del partigiano Nando, coinvolto ad appena diciotto anni nella tempesta di odio, di sangue e di dolore che si è abbattuta negli anni ’40 sull’Italia e sul mondo. Sono i monti della Liguria a ospitare Nando e i suoi compagni e a far da scenario alle asprezze e alle battaglie di una lotta divenuta guerra civile, fra brigate partigiane e brigate nere. Tra insidie, disagi e pericoli per il giovane partigiano arriva, su quelle montagne, l’amore vivo e intenso di una bella ragazza, arruolata – anche lei – come staffetta del nucleo combattente. La comparsa della giovane donna, Gianna, riporta la memoria del partigiano Nando (il suo nome vero è Fernando Maggi) agli anni della scuola, quando entrambi frequentavano il liceo ‘Pacinotti’ di La Spezia. Nando aveva sempre amato, senza esserne ricambiato, quella giovane vivace, intelligente e decisa ma tanto capricciosa. Gli anni del liceo sono quelli della formazione, della presa di coscienza, delle scelte professionali, culturali e ideologiche. Scelte che porteranno quei ragazzi, anche se amici, a impegnarsi in schieramenti opposti. Perché con la guerra tutto cambia. Cambiano le persone, cambia il loro animo. Le ansie e le sofferenze per i drammatici eventi che li hanno colpiti, hanno mutato anche Nando e Gianna: la loro maturità è sottile e profonda. I due giovani partigiani innamorati condividono una vita rustica e primitiva: giorni e notti felici, in un legame sempre più stretto e intenso, nonostante un’esistenza rischiosa sulle alture inospitali dei monti liguri, fra assalti e scontri, sorprese e colpi di scena fino all’ultima battaglia. Quale sarà l’epilogo? Ve lo svelerà la lettura di questo bel libro scritto con un linguaggio chiaro, fluido, cattivante di una narratrice che ci ha regalato nel tempo imperdibili storie (citiamo tra tutte Il sangue degli Orsini, Piemme, che ha ricevuto il Premio Eugenio Montale per la narrativa). In questo armonioso Gli abeti rossi vivono e si muovono, intorno a Nando e Gianna, vari personaggi minori che esprimono tutti, nel bene o nel male, una verità di emozioni e sentimenti che solo la guerra può generare nella forma più autentica e immediata. Si butta via la maschera di ipocrisia e non si celano più: paura, pietà, amore, violenza, odio, gelosia. Un capitolo del libro ci permette di rendere omaggio a Radio Londra, alle trasmissioni della BBC che, indirizzate alle popolazioni europee, raccontavano con obiettività vittorie e sconfitte e questo valse all’emittente una grande credibilità. Il programma in italiano, aperto dalle prime note della Quinta sinfonia di Beethoven, era condotto dal popolarissimo colonnello Harold Stevens. Si rischiava a sintonizzarsi su quella frequenza radiofonica: ma era una voce di conforto, di speranza che aiutava a resistere alla tragedia della dittatura. […] Il libro di Emilia Bernardini De Pace (è il suo nome completo) ha anche questo merito. Un’opera, Gli abeti rossi, che andrebbe consigliata in lettura agli studenti delle scuole superiori (nelle quali la scrittrice ha insegnato per molti anni) per far conoscere loro una di quelle pagine di storia che i manuali non raccontano con la stessa efficacia.
Simone Smart – Leggere:tutti